sabato 31 marzo 2012

Ponce alla Livornese (a vela)







INGREDIENTI
1/3 di caffè (espresso)
1/3 di Rumme (Vittori)
1/3 di Sassolino
1 cucchiaino di zucchero
scorzetta di limone (vela)



Il Ponce alla Livornese deriva chiaramente dal Punch inglese che fu introdotto in città alla fine dell'800 dall'allora numerosa comunità britannica; ma se alla base del Punch c'è il tè o l'acqua bollente, nel Ponce ci vuole il caffè, che più forte è... meglio è!

Gli esotici ingredienti del progenitore anglosassone vengono sostituiti con un'invenzione locale, il 'Rumme' del Vittori: una miscela di alcol, zucchero e caramello aromatizzato al rum ('Rum Fantasia', appunto), tant'è che oggi lo si commercializza più propriamente con il nome di 'Ponce Livornese'.
La ditta Vittori, che produce anche il Sassolino all'anice ed il più noto Ponce al Mandarino, è stata poi rilevata da un'altra realtà locale, la torrefazione livornese Arcaffè, che ne continua la produzione. E' sicuramente per questo che il Ponce si trova solo a Livorno o nelle strettissime vicinanze, com'è vero che c'è chi viene appositamente da Firenze ed altre zone toscane per berlo allo storico bar 'Civili'!





PROCEDIMENTO ESPRESSO

Bar Civili, Via del Vigna, Livorno
Versare direttamente il terzo di Rumme e di Sassolino nel bicchierino a 'gotto' con lo zucchero e scaldare abbollore la miscela con il vapore dalla macchina espressa. Versarci dentro un caffè ristretto appena fatto ed aggiungere la scorzetta di limone che galleggerà sul Ponce come una piccola vela, conferendogli l'inconfondibile aroma.

PROCEDIMENTO MOKA
Se non possedete una macchinetta espressa è pur possibile ottenere un buon Ponce casalingo miscelando in un pentolino Rumme, Sassolino, zucchero ed il caffè preparato con la moka. Se si vuole servire più di un Ponce con questa tecnica è consigliabile preparali tutti insieme, portarli ad ebollizione e versarli poi nei singoli gottini dove avremo già preparato la 'vela'.


CURIOSITA'
Forte, ancora più forte con l'aggiunta di un po' di zenzero alla polvere di caffè (torpedine), altamente alcolico (due parti di alcol per una di caffè) e caldissimo, abbollore, acquisisce quasi un valore di prova iniziatica; <vediamo se ce la fai a farti un Ponce> si dice al forestiero di passaggio a Livorno per valutarne la prestanza, ma solo pochi (o poche) riescono a tracannarlo tutto d'un fiato ed assurgere al più elevato rango di 'diacciaponci':
"in tal guisa si era soliti appellare le popolane che recatesi al bar ordinavano perentoriamente un ponce 'abbollore' (...) il barista, quando serviva loro la diabolica mistura, si faceva comunque premura di avvertire <Badi sposa che è bollente...>; al che le intrepide ribattevano  <...vavài giovane... ora te lo diaccio io!> e lo tiravan giù d'un fiato (...), guardandosi intorno con aria trionfante e provocatoria" (Giorgio Marchetti, Il Borzacchini Universale)


Nessun commento:

Posta un commento